Luca stava camminando
verso il suo quotidiano appuntamento con la calma. Non ci avrebbe rinunciato
per nulla al mondo. Entrò nel locale, si sedette al suo solito tavolo vicino
alla vetrina posteriore per godersi il giardino, ed estrasse il suo ultimo numero
di Batman fresco di stampa.
Quel momento era
l’unico svago che si permetteva in una giornata di lavoro. E poi c’era lei.
Ogni settimana, nella
sua tavola calda “che Pera questa Porchetta”, Laura proponeva un accostamento
di frutta ai suoi piatti.
A Luca non piacevano
assolutamente questi strani accostamenti, ma la qualità della tavola calda e dei panini era ottima.
Anche l’ambiente era particolare. Cosi caldo e accogliente. Laura sempre
sorridente, riservata ma attenta ai bisogni dei sui clienti, educata e…. Un po’ pazza dietro i suoi
riccioli rossi.
“buongiorno Laura”
“buongiorno Luca”
“cosa propone la
cucina oggi di buono?”
“a parte i nostri super
panini e super insalatone? Beh, oggi puoi assaggiare la specialità del giorno:
panino alla carbonara Laura style!”
“che sarebbe”
“pane carasau con
bacon croccante, fettine di mela caramellata e insalata…. Lo assaggia?”
“ho i brividi….ma….deve
essere buonissimo…. Quasi quasi prendo… un insalata mista. Non una macedonia, mi
raccomando. La frutta dopo”… e ride.
“lo immaginavo…
arriviamo subito”.
Da Laura era cosi.
Laura studiava Luca,
dirigente in un azienda li vicino. Veniva a mangiare sempre un po’ più tardi
per evitare la calca. Poche volte l aveva visto in compagnia di altre persone.
Lei ci provava a
proporgli i suoi accostamenti a base di frutta, ma lui non cedeva. Ormai lei lo
sapeva, ma rimaneva un piacevole gioco tra lori due.
Dopo una promozione
lungamente ricercata, però, Luca dovette rinunciare al suo momento felice.
Niente più fumetti
della Marvel. Niente proposte di frutta. Ma pranzi con l’ alta dirigenza e ristoranti
chic.
Cosi, a malincuore, Luca
sparisce dal bar di Laura per un paio di mesi. Non che la cosa gli facesse
molto piacere…ma era lavoro.
Un giorno, vuoi perché
si avvicinava l’estate e qualche collega in ferie, vuoi un po’ di lavoro in
arretrato a causa di problemi a casa, si ritrovò ad essere solo per la pausa
pranzo con i suoi pensieri. Passeggiando, i suoi piedi lo portarono davanti al
bar di Laura. Si fermò e si mise a guardarla..
La guardava lavorare
sodo. La guardava ridere e sorridere e, per la prima volta, pensò a tutti i problemi
che lei avrebbe potuto avere dietro i suoi sorrisi. Guardò i suoi riccioli rossi e sentì un improvvisa sensazione di pace.
Allora entrò “buongiorno Laura”.. Disse piano questa volta.
Lei lo osservò sorpresa
“Luca che piacere rivederla, tutto bene?”
“si…. È che si sono
accavallate un po’ di cose…lei, tutto bene?”
“certo, grazie. Venga che le preparo il tavolo”.
“si per due per
favore” e Luca stesso si stupì di quello che ebbe appena detto. Ma ormai aveva
tirato il sasso.
“ah…certo, va bene… ma
aspetta il suo collega o ordina?”
“no no,ordino. Allora
per me un piatto di rostbeef con le patate e per l’altra persona la specialità
di oggi…le fa ancora vero?”
“certo! Oggi abbiamo
fettine di pollo con ananas caldo profumato alla cannella”.
“è perfetto!”.
“ma lo preparo
subito?” chiese laura non vedendo nessuno arrivare…
“certo certo”.
Laura guardò Luca con
un' occhiata dubbiosa. Sparisce per due mesi, tornava senza i fumetti e
ordinava il piatto del giorno.
Il tempo di preparare
i piatti e Laura li portò al tavolo di Luca. Ma vedendo il posto ancora vuoto
domandò di nuovo “ glielo tengo al caldo il piatto,vuole aspettare?”
Al che Luca si alzò Tolse il piatto dalle mani di Laura e lo posò sul tavolo. Poi spostò l’altra
sedia. Guardò Laura dritta negli occhi e le disse “aspettavo te oggi. Pranza con
me”.
Laura,senza dire
niente si tolse il grembiule,chiamò la sua collega per farsi portare da bere.
E iniziò il primo di tanti pranzi e cene con Luca.
Luca arriva
all’appuntamento con mezz’ora di anticipo..
“Mi perdoni, ma dobbiamo prendere decisioni importanti oggi e ho bisogno di mettermi a mio agio, insomma, prendere confidenza con l’ambiente. Laura arriverà tra poco, lei è più veloce ad adattarsi a certe situazioni”
“si figuri”, rispondo mentre trovo qualcosa da fare per far sentire a proprio agio Luca “posso offrirle qualcosa, un caffè, dell’acqua” “un caffè volentieri, grazie”.
“Mi perdoni, ma dobbiamo prendere decisioni importanti oggi e ho bisogno di mettermi a mio agio, insomma, prendere confidenza con l’ambiente. Laura arriverà tra poco, lei è più veloce ad adattarsi a certe situazioni”
“si figuri”, rispondo mentre trovo qualcosa da fare per far sentire a proprio agio Luca “posso offrirle qualcosa, un caffè, dell’acqua”
Nel frattempo si mette
a sfogliare i cataloghi delle partecipazioni. Non cambia mai espressione, non
capisco cosa gli può piacere e cosa no. In piedi, di fronte ai faldoni,
sorseggiando il caffè.
“E’ un peccato”, mi
dice a un certo punto
“Prego? Cosa sarebbe
un peccato?”
“i disegni sulle partecipazioni
rappresentano sempre lui più alto che abbraccia lei. A me servirebbe una cosa
al contrario. Anche se Laura è alta più o meno come me, sono io che ho bisogno
di correre tra le sue braccia. E’ lei,
tra i due, che tiene l’ombrello quando
piove e mi ripara dai problemi della vita”.
Lo osservo, immobile.
Guardo quel suo sguardo fisso su un disegno. Guardo i suoi occhi perdersi negli
abbracci della sua donna. E non so veramente cosa aggiungere a una
dichiarazione del genere. Non dire nulla, è meglio. E finalmente arriva Laura,
di corsa, trafelata.. Luca ha già ripreso a girare le pagine
Luca la saluta con poche smancerie e subito le dice “ Se non ti dispiace io avrei già scelto la partecipazione” dice.
“Perfetto! Una cosa in meno da decidere” afferma Laura, decisamente una persona che sa adattarsi alle situazioni. “Posso vederla?”
“Se per te non è un problema preferirei di no”.
Ecco, io ora, ancora ritirata nel mio angolino, penso che adesso scoppi la terza guerra mondiale. E non ho molta voglia di far da paciere tra i due. Ma Laura mi stupisce. Spalanca gli occhi, accenna un sorriso, mette una mano sulla guancia di Luca quasi a volerlo carezzare, gli da un tenero bacio sulla guancia e gli dice semplicemente “Grazie”.
Luca la saluta con poche smancerie e subito le dice “ Se non ti dispiace io avrei già scelto la partecipazione” dice.
“Perfetto! Una cosa in meno da decidere” afferma Laura, decisamente una persona che sa adattarsi alle situazioni. “Posso vederla?”
“Se per te non è un problema preferirei di no”.
Ecco, io ora, ancora ritirata nel mio angolino, penso che adesso scoppi la terza guerra mondiale. E non ho molta voglia di far da paciere tra i due. Ma Laura mi stupisce. Spalanca gli occhi, accenna un sorriso, mette una mano sulla guancia di Luca quasi a volerlo carezzare, gli da un tenero bacio sulla guancia e gli dice semplicemente “Grazie”.
Non c’è niente da
fare: ogni coppia ha le sue dinamiche dette e non dette, non c’è nulla di
etichettato.
Laura mi toglie da
quell’imbarazzo che io non ero più in grado di gestire, completamente estranea
da quel loro piccolo mondo. “Sa” mi dice “io non avrei saputo quale scegliere,
e così siamo uno pari. Luca mi ha lasciato completa libertà sulla scelta del
menu, lui ha scelto le partecipazioni.
“Bene” e mi allento un
po’ il nodo della cravattina che proprio oggi ho deciso di mettere. “Dove e quando vi sposerete”.
“a settembre. Avevamo
pensato, se fosse possibile, in un borgo medievale. Ci piace l’idea di
passeggiare, visitare e far visitare una cittadina ai nostri invitati. Se ci può
consigliare qualcosa” mi dice Laura.
“Sabbioneta o
Castell’Arquato sono entrambi molto belli, ben tenuti e caratteristici.
Sabbioneta è in pianura. Dall’altro però ci sono dei punti da cui si gode un
panorama sulle colline circostanti fantastico”
Questi due, comunque,
mi piacciono un sacco. “E come vorrebbe girare vestita per la città Laura”
“con un super abito da sposa, bianco, anche se si sporca, ma tanto poi lo porto
in tintoria. Lo voglio principesco… insomma… “
Mi basta leggerglielo negli occhi il suo abito. Da seria che era prima, rivedo lo sguardo di una ragazza di trent’anni che sogna il suo abito bianco. Dovrà essere la più bella del reame, quel giorno. E Luca già se la sogna e si sogna lui passeggiare mano nella mano con lei.
“Altro passo,
bomboniere. Pensate di regalare qualcosa di utile o.. “
“No, no. Di cose utili
sono piena al bar e tutto mi farebbe pensare a quello” mi dice Laura.
“ ci fa vedere qualcosa sullo stile della partecipazione che ho scelto?” Mi chiede Luca
Già…. L’ombrello.
Prendo le statuine con l’ombrello. Laura le guarda, Luca inizia a preoccuparsi un po’ e le chiede piano piano “Ti piace?”
“ ci fa vedere qualcosa sullo stile della partecipazione che ho scelto?” Mi chiede Luca
Già…. L’ombrello.
Prendo le statuine con l’ombrello. Laura le guarda, Luca inizia a preoccuparsi un po’ e le chiede piano piano “Ti piace?”
Laura lo guarda e
riguarda le statuine. E nessuno dei due parla. “Sono così le partecipazioni?”
chiede con un filo di voce rotta dalla commozione. “Beh, quasi. Sulla
partecipazione sono disegnate. Non in 3d e non in resine. Le ho scelte di
carta” dice lui per sdrammatizzare quel momento. E capisco che anche le
bomboniere sono approvate.
Per chiudere in
bellezza, come wedding cake propongo loro una torta completamente in
pastafrolla che rappresenti un borgo antico.
Cosi bello che commuove...
RispondiEliminaBellissimo racconto, il particolare dell'ombrello poi molto romantico!
grazie marzia! :-)
Eliminasi... a rileggerlo mi ricommuovo anche io...