mercoledì 5 aprile 2017

La calma sotto l'ombrello

Luca stava camminando verso il suo quotidiano appuntamento con la calma. Non ci avrebbe rinunciato per nulla al mondo. Entrò nel locale, si sedette al suo solito tavolo vicino alla vetrina posteriore per godersi il giardino, ed estrasse il suo ultimo numero di Batman fresco di stampa.
Quel momento era l’unico svago che si permetteva in una giornata di lavoro. E poi c’era lei.
Ogni settimana, nella sua tavola calda “che Pera questa Porchetta”, Laura proponeva un accostamento di frutta ai suoi piatti.
A Luca non piacevano assolutamente questi strani accostamenti, ma  la qualità della tavola calda e dei panini era ottima. Anche l’ambiente era particolare. Cosi caldo e accogliente. Laura sempre sorridente, riservata ma attenta ai bisogni dei sui clienti,  educata e…. Un po’ pazza dietro i suoi riccioli rossi.
“buongiorno Laura”
“buongiorno Luca”
“cosa propone la cucina oggi di buono?”
“a parte i nostri super panini e super insalatone? Beh, oggi puoi assaggiare la specialità del giorno: panino alla carbonara Laura style!”
“che sarebbe”
“pane carasau con bacon croccante,  fettine di mela caramellata e insalata…. Lo assaggia?”
“ho i brividi….ma….deve essere buonissimo…. Quasi quasi prendo… un insalata mista. Non una macedonia, mi raccomando. La frutta dopo”… e ride.
“lo immaginavo… arriviamo subito”.
Da Laura era cosi.
Laura studiava Luca, dirigente in un azienda li vicino. Veniva a mangiare sempre un po’ più tardi per evitare la calca. Poche volte l aveva visto in compagnia di altre persone.
Lei ci provava a proporgli i suoi accostamenti a base di frutta, ma lui non cedeva. Ormai lei lo sapeva, ma rimaneva un piacevole gioco tra lori due.
Dopo una promozione lungamente ricercata, però, Luca dovette rinunciare al suo momento felice.
Niente più fumetti della Marvel. Niente proposte di frutta. Ma pranzi con l’ alta dirigenza e ristoranti chic.
Cosi, a malincuore, Luca sparisce dal bar di Laura per un paio di mesi. Non che la cosa gli facesse molto piacere…ma era lavoro.
Un giorno, vuoi perché si avvicinava l’estate e qualche collega in ferie, vuoi un po’ di lavoro in arretrato a causa di problemi a casa, si ritrovò ad essere solo per la pausa pranzo con i suoi pensieri. Passeggiando, i suoi piedi lo portarono davanti al bar di Laura. Si fermò e si mise a  guardarla..
La guardava lavorare sodo. La guardava ridere e sorridere e, per la prima volta, pensò a tutti i problemi che lei avrebbe potuto avere dietro i suoi sorrisi. Guardò i suoi riccioli rossi e sentì un improvvisa sensazione di pace.
Allora entrò “buongiorno Laura”.. Disse piano questa volta.
Lei lo osservò sorpresa “Luca che piacere rivederla, tutto bene?”
“si…. È che si sono accavallate un po’ di cose…lei, tutto bene?”
“certo, grazie. Venga che le preparo il tavolo”.
“si per due per favore” e Luca stesso si stupì di quello che ebbe appena detto. Ma ormai aveva tirato il sasso.
“ah…certo, va bene… ma aspetta il suo collega o ordina?”
“no no,ordino. Allora per me un piatto di rostbeef con le patate e per l’altra persona la specialità di oggi…le fa ancora vero?”
“certo! Oggi abbiamo fettine di pollo con ananas caldo profumato alla cannella”.
“è perfetto!”.
“ma lo preparo subito?” chiese laura non vedendo nessuno arrivare…
“certo certo”.
Laura guardò Luca con un' occhiata dubbiosa. Sparisce per due mesi, tornava senza i fumetti e ordinava il piatto del giorno.
Il tempo di preparare i piatti e Laura li portò al tavolo di Luca. Ma vedendo il posto ancora vuoto domandò di nuovo “ glielo tengo al caldo il piatto,vuole aspettare?”
Al che Luca si alzò Tolse il piatto dalle mani di Laura e lo posò sul tavolo. Poi spostò l’altra sedia. Guardò Laura dritta negli occhi e le disse “aspettavo te oggi. Pranza con me”.
Laura,senza dire niente si tolse il grembiule,chiamò la sua collega per farsi portare da bere. E iniziò il primo di tanti pranzi e cene con Luca.


Luca arriva all’appuntamento con mezz’ora di anticipo..
“Mi perdoni, ma dobbiamo prendere decisioni importanti oggi e ho bisogno di mettermi a mio agio, insomma, prendere confidenza con l’ambiente. Laura arriverà tra poco, lei è più veloce ad adattarsi a certe situazioni”
“si figuri”, rispondo mentre trovo qualcosa da fare per far sentire a proprio agio Luca “posso offrirle qualcosa, un caffè, dell’acqua” 
“un caffè volentieri, grazie”.
Nel frattempo si mette a sfogliare i cataloghi delle partecipazioni. Non cambia mai espressione, non capisco cosa gli può piacere e cosa no. In piedi, di fronte ai faldoni, sorseggiando il caffè.
“E’ un peccato”, mi dice a un certo punto
“Prego? Cosa sarebbe un peccato?”
“i disegni sulle partecipazioni rappresentano sempre lui più alto che abbraccia lei. A me servirebbe una cosa al contrario. Anche se Laura è alta più o meno come me, sono io che ho bisogno di  correre tra le sue braccia. E’ lei, tra i due, che  tiene l’ombrello quando piove e mi ripara dai problemi della vita”.


Lo osservo, immobile. Guardo quel suo sguardo fisso su un disegno. Guardo i suoi occhi perdersi negli abbracci della sua donna. E non so veramente cosa aggiungere a una dichiarazione del genere. Non dire nulla, è meglio. E finalmente arriva Laura, di corsa, trafelata.. Luca ha già ripreso a girare le pagine
Luca la saluta con poche smancerie e subito le dice “ Se non ti dispiace io avrei già scelto la partecipazione” dice.
“Perfetto! Una cosa in meno da decidere” afferma Laura, decisamente una persona che sa adattarsi alle situazioni. “Posso vederla?”
“Se per te non è un problema preferirei di no”.
Ecco, io ora, ancora ritirata nel mio angolino, penso che adesso scoppi la terza guerra mondiale. E non ho molta voglia di far da paciere tra i due. Ma Laura mi stupisce. Spalanca gli occhi, accenna un sorriso, mette una mano sulla guancia di Luca quasi a volerlo carezzare, gli da un tenero bacio sulla guancia  e gli dice semplicemente “Grazie”.
Non c’è niente da fare: ogni coppia ha le sue dinamiche dette e non dette, non c’è nulla di etichettato.
Laura mi toglie da quell’imbarazzo che io non ero più in grado di gestire, completamente estranea da quel loro piccolo mondo. “Sa” mi dice “io non avrei saputo quale scegliere, e così siamo uno pari. Luca mi ha lasciato completa libertà sulla scelta del menu, lui ha scelto le partecipazioni.
“Bene” e mi allento un po’ il nodo della cravattina che proprio oggi ho deciso di mettere. “Dove  e quando vi sposerete”.
“a settembre. Avevamo pensato, se fosse possibile, in un borgo medievale. Ci piace l’idea di passeggiare, visitare e far visitare una cittadina ai nostri invitati. Se ci può consigliare qualcosa” mi dice Laura.
“Sabbioneta o Castell’Arquato sono entrambi molto belli, ben tenuti e caratteristici. Sabbioneta è in pianura. Dall’altro però ci sono dei punti da cui si gode un panorama sulle colline circostanti fantastico”


Questi due, comunque, mi piacciono un sacco. “E come vorrebbe girare vestita per la città Laura”
“con un super abito da sposa, bianco, anche se si sporca, ma tanto poi lo porto in tintoria. Lo voglio principesco… insomma… “




Mi basta leggerglielo negli occhi il suo abito. Da seria che era prima, rivedo lo sguardo di una ragazza di trent’anni che sogna il suo abito bianco. Dovrà essere la più bella del reame, quel giorno. E Luca già se la sogna e si sogna lui passeggiare mano nella mano con lei.
“Altro passo, bomboniere. Pensate di regalare qualcosa di utile o.. “
“No, no. Di cose utili sono piena al bar  e tutto  mi farebbe pensare a quello” mi dice Laura.
“ ci fa vedere qualcosa sullo stile della partecipazione che ho scelto?” Mi chiede Luca
Già…. L’ombrello.
Prendo le statuine con l’ombrello. Laura le guarda, Luca inizia a preoccuparsi un po’ e le chiede piano piano “Ti piace?”



Laura lo guarda e riguarda le statuine. E nessuno dei due parla. “Sono così le partecipazioni?” chiede con un filo di voce rotta dalla commozione. “Beh, quasi. Sulla partecipazione sono disegnate. Non in 3d e non in resine. Le ho scelte di carta” dice lui per sdrammatizzare quel momento. E capisco che anche le bomboniere sono approvate.  

Per chiudere in bellezza, come wedding cake propongo loro una torta completamente in pastafrolla che rappresenti un borgo antico.  



E anche io ora, ho solo voglia di tornare a casa a farmi abbracciare… dal mio essere peloso a quattro zampe. 

2 commenti:

  1. Cosi bello che commuove...
    Bellissimo racconto, il particolare dell'ombrello poi molto romantico!

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    1. grazie marzia! :-)
      si... a rileggerlo mi ricommuovo anche io...

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