Era un
pomeriggio lungo e noioso. Poi, un po’ timidamente, entrano due ragazze che dopo aver sbirciato un po’ nel negozio e abbandonata
l’iniziale timidezza, chiedendomi informazioni su delle partecipazioni che
hanno visto sul catalogo.
Carlotta e Caterina, cosi si
chiamano, specificano subito che a sposarsi sono loro due.
Presa un attimo in contropiede
faccio qualche domanda, giusto per aiutarmi a capire che gusti hanno e
indirizzarle al meglio, quando Carlotta, sfogliando il catalogo dei miei
biglietti, richiama l’attenzione di Caterina su uno in particolare in cui ho
rappresentato due scarpette da Tango.
- E’ grazie al tango che ci siamo conosciute-, mi dice Carlotta.
- Ballerine? - Chiedo io
- No, interviene la seconda, io sono una barista.
- Beh, allora ditemi qualcosa e vediamo se riusciamo a fare del tango il tema del vostro matrimonio
Cosi iniziano questo racconto
Caterina è una barlady e, per via
del suo lavoro, mi spiega che incontra gente di tutti i tipi: da quelli che ci
provano con lei al bar o che ci provano con altre, a quelli casinari e
invadenti fino a tipi sempre soli e avvinazzati.
Un giorno una sua amica le chiese
se poteva sostituirla quella domenica sera in un locale, dove avevano
organizzato una serata di tango.
Lavorando nei week end in discoteca, era abituata a tutti i tipi di
musica ma al tango non ci aveva mai pensato, e quindi accettò.
Una volta arrivata in discoteca e
sistemata la sua posizione, si mise a osservare curiosa gli ospiti. Le persone erano completamente differenti
rispetto ai soggetti cui lei abituata a vedere. Solitamente non faceva caso a
come si vestiva la gente. Lì, al contrario, ciò che la colpì d’istinto furono
proprio i loro vestiti.
"Le persone, per venire a ballare
tango si vestono bene e in modo curato e io non devo essere da meno", pensa
Caterina guardando la sua maglietta e i sui pantaloni neri. Decidendo che dalla
prossima volta avrebbe messo anche una giacca.
Quando ormai si è radunato un
folto gruppo di persone il dj, fatti gli onori di casa, mette su il primo pezzo
e gli ospiti in coppia entrano in pista. E’ in quel momento che la magia
inizia.
Nonostante il ritmo fosse meno
scatenato e serrato rispetto ad altre sere, quei pensieri la distraevano dal
suo lavoro. In più ogni qual volta il
suo frenetico lavoro, le concede un momento di tranquillità lei si lascia
rapire dai ballerini. I loro movimenti erano fatti di passettini, prima lenti e
poi subito veloci. Comunque mai fatti a caso. Come mani esperte di una pianista che danzano sugli 88 tasti di un pianoforte. La musica la trasporta in un
altro mondo, una cartolina anni 30 sbiadita. I suoi occhi si perdono in quelle
figure perfette, in quei giri veloci. Si perdono negli occhi degli altri ospiti
che non ballano.
Fu in uno di qui momenti che
incrociò gli occhi di Carlotta. Lei, insegnante di tango, all’inizio si accorge
di uno sguardo che scruta la sala, ma non capisce subito da dove proviene.
Deve arrivare la fine della
serata, quando ormai ci sono pochi ospiti e Caterina torna rapita da quel
mondo, che Carlotta lo riconosce. Era lo stesso sguardo, instriso di meraviglia che aveva lei quando ha
assaggiato per la prima volta questo mondo.
Carlotta si avvicina a Caterina:
“sai ballarlo?”
“beh, no” risponde Caterina un
po’imbarazzata… “da stasera sostituisco un’amica…. È la prima volta che lo
sento e lo vedo ballare”
“ti va di provare? Guarda che è
più semplice di quello che credi”.
È cosi che è iniziata questa
magia tra loro…
Mi sveglio anche io da questo incantesimo e cerco di riportare questa magia nel loro matrimonio.
Si sposeranno un pomeriggio estivo in una location cittadina con un bello spazio dove ballare.
Nella
partecipazione, che mi fanno realizzare a mano e che rappresenta un bouquet di rose rosse, ci tengono a scrivere “per questa giornata di festa siete
pregati di lasciare a casa ogni impulso di riserbo o sentimento di timidezza”.
Mi spiegano che vogliono regalare ai loro invitati una lezione di tango full
day, vogliono far assaporare loro il gusto del tango che, finché non lo
assaggi, non sai com’è
Chiedo qualcosa sull’abito e, un po’ a sorpresa, mi dicono che vorrebbero lo stesso abito corto, total white, dal volume comodo ed elegante per ballare, con un paio di scarpette molto originali
Per il bouquet me ne chiedono due, di rose di carta, rosse e lo stesso stile lo rivogliono sull’acconciatura.
Parliamo, già che ci siamo delle bomboniere e facciamo qualcosa di veramente insolito (anche in considerazione del fatto che gli invitati non sono molti): mi chiedono di ordinare dei libri sul tango e dei ricettari di cocktail.
Un
modo per ricordare il loro primo incontro e perché, mi dice Caterina “io, il
tango, lo vivo sempre la notte, quando tutti abbandonano nel locale la loro
magia, io e Carlotta ce la prendiamo, quella magia. Tra un passo e l’altro ce
ne nutriamo, è il momento più bello. Io dismetto i miei panni da barista e
divento ballerina. Carlotta non è più l’insegnante ma torna a essere la mia
compagna. E d'improvviso di accorgi di essere qualcosa in più te stessa..."
Qualcosa in più di te stessa... Quando loro escono dal negozio, chiudo un attimo ed esco a fare due passi nei primi caldi primaverili. Come torno in negozio, la prima cosa che faccio è digitare su Google “corsi tango argentino Treviglio”.
Che storia romantica e che bella partecipazione!
RispondiEliminaVive l'amour!!