martedì 7 marzo 2017

Blanco - un matrimonio al Sapore di Tango

Era un pomeriggio lungo e noioso. Poi, un po’ timidamente, entrano due ragazze che dopo aver sbirciato un po’ nel negozio e abbandonata l’iniziale timidezza, chiedendomi informazioni su delle partecipazioni che hanno visto sul catalogo.


Carlotta e Caterina, cosi si chiamano, specificano subito che a sposarsi sono loro due.

Presa un attimo in contropiede faccio qualche domanda, giusto per aiutarmi a capire che gusti hanno e indirizzarle al meglio, quando Carlotta, sfogliando il catalogo dei miei biglietti, richiama l’attenzione di Caterina su uno in particolare in cui ho rappresentato due scarpette da Tango.
- E’ grazie al tango che ci siamo conosciute-, mi dice Carlotta.
-       Ballerine? - Chiedo io
-       No, interviene la seconda, io sono una barista.
-       Beh, allora ditemi qualcosa e vediamo se riusciamo a fare del tango il tema del  vostro matrimonio

Cosi iniziano questo racconto
Caterina è una barlady e, per via del suo lavoro, mi spiega che incontra gente di tutti i tipi: da quelli che ci provano con lei al bar o che ci provano con altre, a quelli casinari e invadenti fino a tipi sempre soli e avvinazzati.
Un giorno una sua amica le chiese se poteva sostituirla quella domenica sera in un locale, dove avevano organizzato una serata di tango.  Lavorando nei week end in discoteca, era abituata a tutti i tipi di musica ma al tango non ci aveva mai pensato, e quindi accettò.
Una volta arrivata in discoteca e sistemata la sua posizione, si mise a osservare curiosa gli ospiti.  Le persone erano completamente differenti rispetto ai soggetti cui lei abituata a vedere. Solitamente non faceva caso a come si vestiva la gente. Lì, al contrario, ciò che la colpì d’istinto furono proprio i loro vestiti.
"Le persone, per venire a ballare tango si vestono bene e in modo curato e io non devo essere da meno", pensa Caterina guardando la sua maglietta e i sui pantaloni neri. Decidendo che dalla prossima volta avrebbe messo anche una giacca.
Quando ormai si è radunato un folto gruppo di persone il dj, fatti gli onori di casa, mette su il primo pezzo e gli ospiti in coppia entrano in pista. E’ in quel momento che la magia inizia.
Nonostante il ritmo fosse meno scatenato e serrato rispetto ad altre sere, quei pensieri la distraevano dal suo lavoro.  In più ogni qual volta il suo frenetico lavoro, le concede un momento di tranquillità lei si lascia rapire dai ballerini. I loro movimenti erano fatti di passettini, prima lenti e poi subito veloci. Comunque mai fatti a caso. Come mani esperte di una pianista che danzano sugli 88 tasti di un pianoforte. La musica la trasporta in un altro mondo, una cartolina anni 30 sbiadita. I suoi occhi si perdono in quelle figure perfette, in quei giri veloci. Si perdono negli occhi degli altri ospiti che non ballano.
Fu in uno di qui momenti che incrociò gli occhi di Carlotta. Lei, insegnante di tango, all’inizio si accorge di uno sguardo che scruta la sala, ma non capisce subito da dove proviene.
Deve arrivare la fine della serata, quando ormai ci sono pochi ospiti e Caterina torna rapita da quel mondo, che Carlotta lo riconosce. Era lo stesso sguardo, instriso di meraviglia che aveva lei quando ha assaggiato per la prima volta questo mondo.
Carlotta si avvicina a Caterina:
“sai ballarlo?”
“beh, no” risponde Caterina un po’imbarazzata… “da stasera sostituisco un’amica…. È la prima volta che lo sento e lo vedo ballare”
“ti va di provare? Guarda che è più semplice di quello che credi”.

È cosi che è iniziata questa magia tra loro…

Mi sveglio anche io da questo incantesimo e cerco di riportare questa magia nel loro matrimonio.
Si sposeranno un pomeriggio estivo  in una location cittadina con un bello spazio dove ballare.


Nella partecipazione, che mi fanno realizzare a mano e che rappresenta un bouquet di rose rosse, ci tengono a scrivere “per questa giornata di festa siete pregati di lasciare a casa ogni impulso di riserbo o sentimento di timidezza”. Mi spiegano che vogliono regalare ai loro invitati una lezione di tango full day, vogliono far assaporare loro il gusto del tango che, finché non lo assaggi, non sai com’è



Chiedo qualcosa sull’abito e, un po’ a sorpresa, mi dicono che vorrebbero lo stesso abito corto, total white, dal volume comodo ed elegante per ballare, con un paio di scarpette molto originali 



Per il bouquet me ne chiedono due, di rose di carta, rosse  e lo stesso stile lo rivogliono sull’acconciatura.



Parliamo, già che ci siamo delle bomboniere e facciamo qualcosa di veramente insolito (anche in considerazione del fatto che gli invitati non sono molti): mi chiedono di ordinare dei libri sul tango e dei ricettari di cocktail. 




Un modo per ricordare il loro primo incontro e perché, mi dice Caterina “io, il tango, lo vivo sempre la notte, quando tutti abbandonano nel locale la loro magia, io e Carlotta ce la prendiamo, quella magia. Tra un passo e l’altro ce ne nutriamo, è il momento più bello. Io dismetto i miei panni da barista e divento ballerina. Carlotta non è più l’insegnante ma torna a essere la mia compagna. E d'improvviso di accorgi di essere qualcosa in più te stessa..."

Qualcosa in più di te stessa... Quando loro escono dal negozio, chiudo un attimo ed esco a fare due passi nei primi caldi primaverili. Come torno in negozio, la prima cosa che faccio è digitare su Google “corsi tango argentino Treviglio”.

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